Commento dell'editore:
La Saga di Bárðr è un'opera trascritta nel secolo XIV, ma ambientata in un momento cruciale della storia islandese: l'insediamento di nobili vichinghi con i loro seguaci, che fuggivano dalla Norvegia per non sottomettersi al progetto del re Haraldr Bellachioma di creare uno stato assolutista. La storia si concentra sulle vicende di un gruppo di famiglie che si erano stabilite nel promontorio dello Snæfell. Il protagonista Bárðr, una figura semidivina, è affiancato nella prima parte della saga dalla figlia Helga, mentre nella seconda parte l'autore si concentra sulle peripezie di un altro figlio di Bárðr, Gestr, che fa incontrare con il re norvegese Óláfr Tryggvason. Accanto a Gestr spicca la figura del prete Jósteinn, a testimoniare l'influsso della tradizione agiografica cristiana, cui si può ricondurre anche la ricchezza di spunti polemici contro gli usi pagani, sì che il testo costituisce un prezioso documento del patrimonio di credenze e tradizioni vichinghe, trasportato in Islanda dai coloni norvegesi e in parte sopravvissuto nel folklore. La Saga di Bárðr, peraltro, non riveste interesse solo per gli appassionati della cultura scandinava; le sue cupe vicende ispirarono, tra gli altri, anche J.R.R. Tolkien per alcuni episodi della Trilogia.