Commento dell'editore e seconda di copertina:
Nel IX secolo, Ragnarr, le sue due bellissime mogli e i suoi indomiti figli sono i protagonisti di un racconto d'armi e d'amore, di fondazione e distruzione di regni, di vendette e saccheggi e di audaci spedizioni che li portano a percorrere per mare e per terra i vasti spazi dai gelidi regni del Nord all'Inghilterra anglosassone, alla Svizzera, fino in Toscana. Così è la storia, che degli atti umani registra essenzialmente le guerre e le lotte di potere, e così vuole la tradizione di un popolo che ha per eroi i suoi condottieri e per codice d'onore la conquista della gloria. Ma nel mondo delle saghe storia e leggenda, cronaca e mito, realtà e prodigio si sovrappongono e si fondono. E nel corso della narrazione si può incontrare una fanciulla che vive nascosta in una cetra, un grazioso serpentello che, lasciato su un gruzzolo di denaro, si trasforma in un mostro spaventoso che giace su un cumulo d'oro, una vacca che mette in fuga gli eserciti con il suo terrificante muggito, una città espugnata da una foresta che cammina, una veste magica che rende invulnerabili... E ancora indovinelli, profezie, distanze misurate in suole di ferro consumate, in cui riconosciamo le formule delle fiabe. Eppure restiamo sulla terra, non in mezzo a figure ideali divise in buoni e cattivi, ma in quel ripetersi di prove e tentativi, successi e sconfitte, errori, amori, lealtà e tradimenti, che è la vita di ogni uomo.
Quarta di copertina:
"Strepiterebbero i porcellini, se sapessero quello che il verro patisce-.2