Santa Giustina e il paleocristianesimo a Padova


Studi e ricerche nel XVII centenario della prima martire patavina

PREZZO : EUR 26,00€
CODICE: ISBN 8871154614EAN 9788871154619
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE :
DISPONIBILITA': In esaurimento


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Santa Giustina e il paleocristianesimo a Padova
Studi e ricerche nel XVII centenario della prima martire patavina
PREZZO : EUR 26,00€

CODICE :
ISBN 8871154614
EAN 9788871154619

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:


ANNO:
2006

DISPONIBILITA':
In esaurimento

CARATTERISTICHE TECNICHE:
183 pagine
Illustrato
In 4°

DESCRIZIONE:

L'argomento principale di questo volume è certamente costituito dalla Passio Sanctae Justinae martyris, scritta nel tardo latino del VI secolo, testo che viene riproposto e tradotto da Claudio Bellinati sulla base della "Iezione" scelta da Giustino Prevedello nella recente edizione del 1999. In essa viene rievocato il martirio deIIa protomartire di Padova, santa Giustina, appunto, avvenuto presso l'anfìteatro Zairo di Prato della Valle, in un tibunale appositamente allestito presso una statua (o altare del dio Marte) il 7 ottobre del 304, nel corso della "grande persecuzione" proclamata nell'anno precedente.
Santa Giustina fu giudicata dall'imperatore Massimiano, appena giunto a Padova da Milano, che, dopo averla interrogata per indurla, invano, a sacrificare agli dei pagani, concluse dicendo: "gladio iubemus estingui".
La martire fu sepolta, secondo le conferme dello stesso Bellinati e di Giovanna Tosi, in un condignum cymiterium, posto neI praedium di famiglia a Pozzoveggiani, dove poi sorse l'Oratorio di San Michele Arcangelo attorno alla cella memoriae della santa, in parte compresa nel campanile. Da lì, nel VI secolo, per opera di san Venanzio Fortunato, le ossa furono traslate nell'attuale sede - la Basilica di Santa Giustina - dove furono collocate accanto a quelle di san Prosdocimo, martire anch'egli e primo vescovo di Padova.
Il presente libro, corredato da una utilissima documentazione iconografica, oltre agli interventi sopra citati, contiene altri sei studi, che permettono di inquadrare un periodo decisamente ricco di personaggi e di avvenimenti, seguiti al primo insediamento realizzato ancora in epoca preromana attorno a un meandro del paleofiume Brenta, come viene spiegato da Paolo Baggio e Pier Maria Gaffarini, Patavium: l'analisi attraverso la semiotica urbana.
Si prosegue con Rossana Gregnanin, che descrive con dovizia di particolari Un culto privato preromano a Padova: le stipi domestiche alla luce degli ultimi itrovamentí, avvenuti in via San Fermo, il primo nell'area di Palazzo Borromeo e il secondo nei pressi della chiesa dei Santi Fermo e Rustico. Ancora Claudio Bellinati porta un suo ulteriore contributo al dibattito sui problemi e sulle prospettive del primo cristianesimo a Padova.
Danilo Mazzoleni esamina le testimonianze epigrafiche paleocristiane a Padova, che, pur non essendo molte dal punto di vista quantitativo, "rivestono molta importanza dal punto di vista del contenuto e delle peculiarità presenti nei formulari". Lo sguardo si sposta con Maria Pia Billanovich sulla figura di san Prosdocimo, apostolo della Venetia, e sul problema del cosiddetto Cromazio, presule di Aquileia autore di un controverso sermone; conclude il tutto una precisa analisi di Vito Terribile Wiel Marin, che tratta del Metodo di studio in paleopatologia.
Giuseppe lori






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