MOSTRE: CIMA DA CONEGLIANO, MAITRE DE LA RENAISSANCE VENITIENNE (PARIS, 5 APRILE - 15 LUGLIO 2012)

A Parigi, da non perdere la mostra dedicata all'opera di Cima da Conegliano, visibile al Musée du Luxembourg fino al 15 luglio.
 
Cima da Conegliano, maître de la Renaissance vénitienne
Musée du Luxembourg, al 5 aprile al 15 luglio 2012
Aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.30
Il venerdì fino alle 22.00
PREZZI:
Tariffa piena: 11,00 euro
Tariffa ridotta: 7,50 euro
Biglietto familiare (2 adulti/2 ragazzi) : 29,50 euro
 
Insieme a Giovanni Bellini e Vittore Carpaccio, Giovanni Battista Cima da Conegliano (1459-1517) figura tra i più grandi pittori attivi a Venezia alla fine del XV e all'inizio del XVI secolo, quando la città diventa uno dei poli più brillanti del Rinascimento italiano.

A Venezia, Cima si impone rapidamente come il maestro delle grandi pale d'altare, esplorando gli effetti di nuove composizioni, che combinano in modo originale natura e architettura. Introduce asimmetrie e fughe insolite, organizza aperture sorprendenti, come nella Madonna col Bambino tra l'Arcangelo Michele e S. Andrea Apostolo (Parma, Galleria Nazionale). Dappertutto appare il suo amore per vaste distese, esaltate dalla luce, incorniciate da montagne e colline, che ricordano le morfologie caratteristiche della sua regione. Alla pittura di paesaggio, egli dona un nuovo respiro. Nessun altro prima di Cima è riuscito a rendere l'atmosfera argentata e leggera del Veneto con questa poesia che appartiene solo a lui.

La vita di Giovanni Battista Cima è quella di un giovane uscito dal mucchio, portato dal suo talento verso una carriera straordinaria. Infatti, nulla nelle sue origini lo predestinava ad avere successo come artista a Venezia. Non vi è neanche nato, ma è cresciuto nell'entroterra, in una borgata chiamata Conegliano, ai piedi delle Dolomiti. Inoltre, suo padre lavora nel settore tessile (il nome di "Cima" proviene dal mestiere di cimatore esercitato dal padre). Si tratta dunque di un destino straordinario quello di un provinciale che riesce ad affermarsi come un maestro di fama, a dispetto della concorrenza che infuria a Venezia, dove dinastie di pittori, come quelle di Bellini e Vivarini , sono già ben consolidate. Nel 1490, è riconosciuto a Venezia come il pittore di arte sacra per eccellenza. In questo settore, il Doge stesso lo considera migliore di Bellini o di Carpaccio.

Questa ascesa sociale, Cima la deve prima di tutto ad una forma di perfezione, fondata sulla completezza del suo disegno, la sua padronanza della pittura ad olio (una tecnica allora relativamente nuova nella storia della pittura veneziana), l’estensione della sua tavolozza di colori brillanti. Questo lavoro virtuoso gli consente di raggiungere un elevato livello di precisione nella rappresentazione dei dettagli: l'intaglio di un gioiello, la trama luccicante di panneggio, i riccioli ramati di una capigliatura. La cura con cui descrive i volti, le espressioni e gli sguardi, spesso malinconici, gli permette di dare ai suoi quadri una profonda umanità, particolarmente evidente nelle sue numerose Madonne col Bambino, come quella conservata agli Uffizi a Firenze.

Il successo di Cima risiede anche nella sua ricettività alle nuove idee e nella sua straordinaria capacità di assimilazione. In particolare, egli forgia le sue prime armi sulla scia di Antonello da Messina e Giovanni Bellini. Ma non passa molto tempo e a sua volta propone nuovi modelli a cui lo stesso Bellini non sarà insensibile. Di passaggio a Venezia, Albrecht Dürer, attratto dalla fama di Cima, gli fa visita e rimane colpito dalle sue opere. La sua influenza è cruciale anche per la generazione seguente di artisti, Lorenzo Lotto, Sebastiano del Piombo, Tiziano, che sapranno tutti assorbire gli insegnamenti della sua pittura e ottenere idee per le proprie composizioni. Al culmine della sua carriera, Cima riesce a riconoscere i progressi di un giovane pittore, Giorgione, e cambiare il proprio stile di pittura, optando per un tocco più vivace e suggestivo, di cui il San Girolamo nel deserto degli Uffizi è uno dei più begli esempi. Così, intorno a Cima, ci sono diverse generazioni di artisti che dialogano continuamente gli uni con gli altri.

L'esposizione “Cima da Conegliano, maestro del Rinascimento veneziano” riunisce opere eccezionali, tra cui pale d'altare di grandi dimensioni, che per la prima volta vengono mostrate al di fuori dell'Italia. Si può così scoprire l’opera di un artista in sintonia con il suo tempo e dare un nuovo sguardo alla storia prestigiosa di Venezia.
 
CATALOGO:
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Per approfondire:

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