Quarta di copertina:
Inseguendo le tracce di Shakespeare in tre riscritture del decennio compreso tra il 1969 e il 1981, si scopre che lo Shakespeare salutato da Jan Kott come "nostro contemporaneo" è in realtà un "mostro contemporaneo". Rispettato o bistrattato, presente o quasi assente, politico o ludico, frammentario o integro, il Macbeth shakespeariano attraversa camaleonticamente gli anni settanta e, riproposto da Tom Stoppard, Charles Marowitz e Howard Brenton, diventa a sua volta il teatro delle avventure estetiche e delle varie e cruciali vicende ideologiche di quegli anni inquieti.
Indice:
pag. 11 1. Shakespeare, un mostro contemporaneo
25 2. Giocare con Shakespeare
25 Giochi linguistici, di palla, di costruzioni
41 Il gioco metateatrale
49 3. Autorità e teatro
49 Il gioco si fa serio
56 Un muro, quanti muri!
63 Storie di varia follia
73 4. Ridisegnare Shakespeare
75 La chiave dei sogni, ovvero, il cortocircuito dei linguaggi
80 Riciclare Shakespeare. Il linguaggio in frantumi
85 Immagini di celluloide
92 Il linguaggio della visione
99 5. Linguaggio, politica e questioni di gender
111 Conclusioni
115 Appendice 1. Intervista a David Edgar
125 Appendice 2. Elenco delle riscritture shakespeariane (1956-1991)
129 Itinerario bibliografico
145 Indice delle illustrazioni
147 Indice dei nomi