BUONE CONDIZIONI
Note di copertina:
La storia "narrata" in questo libro copre un arco abbastanza ampio dell'alto Medioevo che va dall'uccisione del Principe longobardo di Salerno, Guaimario (3 giugno 1052), alla morte della figlia Sichelgaita, moglie di Roberto "il Guiscardo" (27 marzo 1090), un periodo di eccezionale rilevanza storica sul piano politico, religioso e degli assetti istituzionali in Europa, che registra il grande processo di rinnovamento della Chiesa di Roma nel segno della riforma gregoriana, le alterne vicende della "lotta delle investiture" con l'Impero germanico, l'espansione dei "nuovi barbari" nella Longobardia minore, il declino dell'antico Principato di Salerno, il trionfo del "mito unitario" dello Stato normanno nel Mezzogiorno.
Gregorio VII ed i suoi immediati predecessori, Enrico IV, Matilde di Canossa, Desiderio di Montecassino, Alfano di Salerno sono i grandi protagonisti di questa storia, in cui emerge la forte personalità del "Guiscardo", artefice illuminato quanto spregiudicato del nuovo corso che, dall'unificazione e legittimazione del Ducato di Puglia e di Calabria, spaziò alla conquista della Sicilia e di Salerno ed, infine, alle reiterate spedizioni in Oriente contro l'Impero di Bisanzio.
A fronte di questi protagonisti, una figura di donna ancora in larga parte da esplorare ed analizzare, la principessa longobarda Sichelgaita che gli storici definiscono "nobile, bella e saggia", "onesta, pudica, virile nell'animo e provvida di saggi consigli". Pur coerentemente fedele all'antica tradizione dinastica della sua gente, nella sua sensibilità culturale, affinatasi nelle aule della celebre Scuola Medica di Salerno, ella riuscì abilmente ad integrarsi nel nuovo sistema, "governando" essa stessa, influendo sulle decisioni del marito con garbo e prudenza ed acquisendo perfino sul campo di battaglia meriti e titoli guerreschi adatti a renderla familiare e ben accetta alla gran parte della società normanna. Per suo merito, due culture tanto diverse nelle origini, nei costumi, nella lingua erano riuscite a confrontarsi e via via ad integrarsi, segnando uno dei momenti più alti di potenza e di prestigio del Mezzogiorno.
Inserendosi efficacemente nel filone letterario delle biografie celebri, l'Autore "racconta" questa storia, facendola rivivere con tratti di suggestivo realismo che coinvolgono e propiziano una piacevole lettura, mai indulgendo, tuttavia, ad arbitraria immaginazione, ma attenendosi sempre rigorosamente alle fonti, come documenta l'ampia ed accurata bibliografia.
Indice:
pag. 7 Introduzione
13 Parte prima: I "nuovi barbari"
107 Parte seconda: Tramonti ed albe
191 Parte terza: La Signora del Mezzogiorno
307 Bibliografia