Commento dell'editore:
Probabilmente il più famoso degli stemmari del Rinascimento italiano fra gli studiosi e gli storici dell'arte di tutto il mondo, questo manoscritto riccamente illustrato - probabile opera di Gian Antonio da Tradate - è conservato presso la Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco di Milano, assieme ai magnifici tesori artistici un tempo appartenuti alla potente e doviziosa famiglia dei principi Trivulzio. Questo codice risale agli anni in cui il condottiere Francesco Sforza divenne duca di Milano (1450-66) grazie alle nozze con Bianca Maria, figlia naturale - ma anche unica erede - dell'ultimo duca di Casa Visconti, Filippo Maria, e di Agnese del Majno; esso riproduce - assieme agli stemmi ed alle imprese dei membri della Casa Ducale - circa 2000 stemmi di famiglie e comuni del Ducato, ma anche di alcune casate legate, per differenti motivazioni, ai Duchi: così si possono riconoscere, ad esempio, lo stemma dei mercanti e banchieri germanici Fugger, o quello del consigliere ducale Cicco Simonetta, di origine calabrese, o di diverse potenti famiglie di condottieri (Brandolini, Savelli, Colonna, Orsini, ecc.) e di signori (Scaligeri, Este, Gonzaga, ecc.). Per questi motivi questo stemmario è una vera e propria pietra miliare sia per chi si interessi degli equilibri di potere del Rinascimento italiano, sia per lo studioso di storia dell'arte, data l'importanza rivestita dai Duchi di Milano e dalla loro corte come committenti di opere d'arte di tutti i generi.
Sommario:
pag. 25 Stemmi ed imprese viscontee e sforzesche
47 Il Codice Trivulziano 1390
59 Stemmario Trivulziano
313 Blasonature
537 Indice dello stemmario
561 Bibliografia e fonti