OTTIME CONDIZIONI
Seconda e terza di copertina:
Questo secondo volume della "Storia della musica" di Oxford ha la medesima struttura degli altri già pubblicati o in preparazione: anche qui, infatti, ogni capitolo è opera del piú autorevole studioso del periodo o dell'argomento trattato nel capitolo stesso, il quale offre perciò in forma condensata e accessibile al vasto pubblico dei "non specialisti" i risultati a volte inediti di lunghi anni di ricerche.
Questa struttura della "Storia" oxfordiana, che nulla toglie all'organicità dell'insieme, si rivela quanto mai provvidenziale nel presente volume, dove vengono affrontate questioni ardue e spesso incerte, attorno alle quali la musicologia comparata si è travagliata in una serie di studi complessi, estesi anche al di fuori dei confini musicali. Cosí, per fare un esempio, la lettura dei testi del primo medioevo, della cui esecuzione nulla si sa essendosene persa ogni tradizione, richiede il concorso di piú strumenti di ricerca e di molte discipline, dalla storia alla paleografia, dalla organologia aIIa teoria musicale e alla etnologia, tanto che solo chi si sia dedicato in modo specifico allo studio di quel particolare periodo della storia della musica può sperare di darne un'immagine esatta, Per rendersi conto della necessità di tale specializzazione basti pensare che il presente volume abbraccia tredici secoli di musica europea, per buona parte orbata dei documenti contemporanei e pervenutaci solo attraverso testimonianze seriori. Solo col IX secolo possiamo accedere a fonti copiose e relativamente certe, e tracciare le origini della polifonia cioè di quella forma musicale che è un tesoro peculiare dell'arte europea dell'ultimo millennio. La notazione si fa piú precisa e tende a dare dapprima l'altezza, poi i valori di durata delle note; al sorgere del XIV secolo (appunto là dove termina il presente volume) la musica europea dispone ormai di una teoria raffinata complessa che la porterà alla grande polifonia del '500.
Per molto tempo la produzione musicale veterocristiana e del primo medioevo fu considerata rozza, primitiva espressione artistica; giudizio, questo, inesatto anche perché fondato su una confusa conoscenza di un ristretto numero di documenti. Ora che gradualmente va estendendosi la conoscenza dei testi, si approfondisce la comprensione del loro valore: essi vengono giudicati in rapporto all'epoca e alla civiltà cui appartengono e di cui sono espressione viva e adeguata.
Tanto viva che a volte, come accade ad esempio per il canto gregoriano, perdurando certe esigenze spirituali e le istituzioni che le incarnano, è sopravvissuta anche la forma d'arte relativa, di cui si sono conservati intatti i significati originari.
Nel corso di questo secondo tomo della "Storia" oxfordiana molti giudizi invecchiati sono riveduti alla luce degli studi piú recenti: il lettore viene così aggiornato su una infinità di questioni, essenziali per una piena conoscenza della storia della musica europea, dalla rivalutazione del canto bizantino e dei due principi che lo reggono alla scoperta dell'originalità dell'innografia bizantina, non piú ricondotta alla tradizione modale greca, dal riesame storico-critico del repertorio gregoriano e ambrosiano alla riscoperta delle origini del dramma religioso, dalla discussione sulla nascita dei lais alle influenze avvertibili nei Minnesinger, dal rifiuto di vedere nel virelai spagnolo una semplice imitazione di forme musicali moresche al problema piú generale dell'origine dell'armonia, dalla sottile disquisizione sull'uso degli intervalli nel XII secolo ai problemi squisitamente tecnici di lettura, trascrizione ed esecuzione di testi antichi.
Autori illustri di questo volume sono Egon Wellesz, Alfred Swan, Higini Anglès, Jacques Handschin, W. L. Smoldon, J. A. Westrup e Anselm Hughes.
Indice:
pag. VII Introduzione generale
XI Introduzione al secondo aolume
I. La musica cristiana nei primi secoli dell'era volgare, di Egon Wellezs
3 Le origini del canto cristiano
8 Il canto antifonico
10 La Chiesa siriaca
11 Le forme della poesia siriaca
12 La notazione ecfonetica siriaca
II (a). La musica delle Chiese orientali, di Egon Wellesz
19 Lo sviluppo della Chiesa ortodossa
23 Le forme poetiche dell'innografia bizantina
35 L'innografia minore
37 Le acclamazioni
41 La notazione musicale bizantina
46 La struttura delle melodie bizantine
50 La musica copta
52 La musica etiopica
55 La musica armena
(b) Il canto russo, di Alfred J. Swan
61 Gli inizi
63 Lo sviluppo e il declino
65 L'esecuzione
III. Il canto latino di San Gregorio, di Higini Anglès
69 Le piú antiche tracce
70 Il canto ambrosiano
84 Il canto gallico
93 Il canto mozarabico
IV. Il canto gregoriano, di Higini Anglès
107 Valore musicale e caratteri principali
109 La formazione del canto liturgico romano
111 La perfezione del canto gregoriano
114 La diffusione e il declino
117 La restaurazione moderna
120 Le fonti e la notazione
125 I tipi melodici e la tonalità
127 Le forme musicali
V. Il tropo, la sequenza e il conductus, di Jacques Handschin
147 La terminologia
149 Le origini
150 I prototipi nel canto ambrosiano
156 I prototipi a Nonantola
157 I prototipi gallicani
158 I prototipi romani
160 Le condizioni storiche generali nel nono secolo
166 L'adattamento dei testi
168 Posizione storica del tropo e della sequenza
172 Le più antiche fonti
174 Un esempio di sequenza
179 La musica e il testo
181 Cambiamenti di stile
185 I tropi del primo periodo
192 I tropi del secondo periodo
192 Il conductus
VI. Il dramma liturgico, di W. L. Smoldon
199 Lineamenti storici
201 Il dramma del Sepolcro di Pasqua
215 I drammi "Peregrinus"
218 I drammi della Passione
221 I drammi del ciclo natalizio
376 Il conductus
387 La musica di danza
389 I rapporti fra le voci
392 I primi canti polifonici inglesi
394 L'organum
399 Le clausulae
401 Il "discanto inglese"
XI. Il mottetto e le forme affini, di Dom Anselm Hughes
407 Caratteri generali
409 Le fonti dell'epoca
410 La struttura originaria del mottetto
413 I temi del tenor
414 "Manere"
423 La notazione
424 Musica ficta
428 I testi in volgare
429 L'avvicendamento e l'imitazione
433 Il periodo tardo dell'Ars antiqua
435 La notazione mensurale
439 L'evoluzione della tecnica
444 L'armonia
447 L'isoritmia
452 I mottetti inglesi a quattro voci
455 L'hoquetus
457 Il tempo binario
460 "Sumer is icumen in"
463 Bibliografia
479 Indice analitico
495 Indice delle illustrazioni.