Storia della scultura nel mondo. Medioevo Europeo. VIII-XII secolo

PREZZO : EUR 28,50€
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COLLANA/SERIE : -
DISPONIBILITA': In esaurimento


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Storia della scultura nel mondo. Medioevo Europeo. VIII-XII secolo

PREZZO : EUR 28,50€

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COLLANA/SERIE:



ANNO:
1978

DISPONIBILITA':
In esaurimento

CARATTERISTICHE TECNICHE:
192 pagine
35 ill. colori, 124 ill. b/n
Rilegato in tela con sovracoperta
cm 22 x 28 x 2,5
gr 1210

DESCRIZIONE:

Seconda di copertina:
La realtà dei fatti artistici del tempo compreso negli incerti limiti cronologici di quel che chiamiamo "medioevo" è avvolto in un'oscurità interpretativa piú intensa di quello implicita nel termine corrente di "secoli bui". Anche l'etichetta di preromanico e romanico, con la quale si suole designare la ripresa dell'arte monumentale nei paesi fecondati dal lontano seme di Roma, si è rivelata non pertinente a definire la straordinaria forza autoctona e la messa a frutto di apporti extraeuropei nelle espressioni plastiche europee tra l'VIII e il XII secolo.
Il notevole interesse del saggio di Carlo Ludovico Ragghianti, nel quale si ricapitola in un'articolata visione storica e critica la vicenda della scultura di questo periodo in Italia, in Francia, in Spagna, nel mondo germanico, in Inghilterra e in Irlanda, sta proprio nel prescindere (e ove occorra demolire) dalle "parabole inesistenti", dai luoghi comuni che caratterizzano l'opinione corrente, per percorrere un itinerario fitto di riferimenti chiarificatori nel loro stesso sapiente intrecciarsi; un itinerario ben aderente ai valori concreti delle opere, scelte "a far constatare l'estrema dovizia di singolarità espressive e culturali".
La lettura riserva documentate sorprese, puntualmente riscontrabili nelle opere illustrate. Ad esempio, l'attenzione posta alla "produzione astratta" che è "fenomeno preminente, e di gran lunga, nei secoli V-XI, e specialmente nei secoli VIII-X" e non può essere interpretata come "declinazione nella barbarie sopravvenuta con le migrazioni".
Oppure l'aver rilevato, nell'operare collegiale degli artefici medievali riuniti in compagnie, non l'annegare nell'uniformità anonima, bensí "la esplosione di persone imperiosamente marcate da possesso di linguaggio espressivo formulato dalla sua genesi consapevole alle piú radicali conseguenze".
O ancora l'individuazione del persistere della cultura romana nel senso piú ampio, oltre la ben nota data canonica ("la magistra latinitas è - come del resto nella cultura letteraria - un tessuto connettivo dei "secoli oscuri"").
Non meno interessante e attuale è infine constatare come lo studio particolare della scultura divenga un contributo alla storia della nascita dell'Europa: "L'Europa che si cerca e si riconosce, che si costruisce, su una precedente base unitaria politica, civile, culturale e soprattutto religiosa, in nuclei integrati e coesivi per la prima volta statuali, è come un grande crogiolo nel quale filtrano le esperienze affluite, mediterranee e nordiche, ellenistiche, barbariche, islamiche, asiatiche, boreali, che o lungo convivono sul piano della lingua artistica non solo come conservazione di strati, ma come nuclei ereditari sì, ma non dimissionari, anzi coscienti e collegati alle fonti".

Sommario:
pag. 7 Figura e astrazioni. L'Italia, la Francia e la Spagna
31 Materia e colore
67 Figura e astrazione. La Germania, l'Inghilterra e l'Irlanda
79 Le opere
175 Notizie generali
189 Bibliografia
190 Indice dei nomi
192 Fonti iconografiche


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