Commento dell'editore:
Confessarsi è un dialogo, anche quando è parlare di sè con se stessi.
Questo saggio intende esaminare gli slittamenti di significato di uno stesso genere letterario – le Confessioni – confrontando le celebri pagine di Agostino e di Rousseau: in gioco è il dialogo interiore nel passaggio dalla confessio agostiniana alla moderna «storia dell'anima», e con esso la costituzione dell'identità e della trascendenza, alla dura prova dell'alterità interiore, del male e della colpa. Temi che, sorpresi qui nella loro dimensione dialogica, fanno affiorare la specificità della “confessione” in pensatori fra loro così distanti. Un approccio capace, al contempo, di far luce sul reciproco implicarsi, nell'opera di Rousseau, di scritti autobiografici e morali, politici e pedagogici.
La storia del concetto di anima dal mondo antico a quello moderno, da Agostino a Rousseau. Un testo che mostra come si trasforma il concetto cristiano di anime per divenire, con Rousseau, concetto politico.