Testo greco a fronte
Commento dell'editore e quarta di copertina:
Di notte Procopio affilava il pennino, lo intingeva nel veleno invece che nell'inchiostro, e si vendicava perfidamente della piaggeria cui lo costringeva quel regime basato sul culto della personalità.
Indro Montanelli
Vissuto alla corte di Costantinopoli nel momento del suo massimo splendore, Procopio magnificò le vittoriose guerre con cui Giustiniano aveva tentato di ricostituire l'unità dell'impero romano. Ma accanto a queste storie “ufficiali”, Procopio andava componendo un feroce libello in cui svergognava i potenti che era costretto ad adulare raccontandone crudeltà e debolezze sin troppo umane: le Storie segrete. Il saggio legislatore Giustiniano si rivela così un brutale “uomodemone” e il grande generale Belisario un povero ingenuo, succube della moglie infedele; ma una figura soprattutto domina le Storie: la scaltra, ambiziosa e dissoluta imperatrice Teodora, “cortigiana sul trono”. L'introduzione di Fabrizio Conca, cui si deve anche la revisione critica del testo, inquadra efficacemente l'opera nel clima politico e culturale in cui furono scritte.
Sommario:
pag. 5 Introduzione di Fabrizio Conca
33 Bibliografia
35 STORIE SEGRETE