Nella piena consapevolezza della crisi del mondo cristiano, Savonarola guarda al suo integrale rinnovamento. In tale prospettiva, la buona religione si annoda al buon vivere civile che trova il proprio fondamento in una politica adeguata alle caratteristiche di ciascun popolo. Ne scaturisce una critica senza appello della tirannide, forma di governo antinaturale e anticristiana, che costituisce il tema focale del Trattato.
Girolamo Savonarola (1452-1498), frate domenicano, studiò teologia a Bologna e a Ferrara. Priore a Firenze, tentò di contrapporre la città, dotandola di nuove istituzioni politiche, alla Roma corrotta del potere papale. Scomunicato da Alessandro VI, venne processato, condannato per eresia, impiccato e arso.