Seconda e terza di copertina:
Un Sultano a Palermo è un avvincente romanzo storico ambientato nella Sicilia araba all’epoca del dominio di Ruggiero di Altavilla (1153-54), quando i Normanni, originariamente invitati nell’isola per sostenere una fazione araba contro l’altra, si sono ormai imposti all’interno della società, caratterizzata da una cultura ibrida e di alto livello intellettuale. Protagonista del romanzo è il sapiente geografo e medico islamico Muhammad ibn Abdullah ibn Muhammad al-Idrisi, amico e consigliere del re Ruggiero, chiamato Rujari dagli arabi. La vicenda si avvia quando Ruggiero, malato, ha ormai i giorni contati, e a Palermo i Baroni e i Vescovi normanni stanno scatenando battaglia contro i musulmani. Ruggiero è un sovrano illuminato, colto e saggio, e ha creato un clima di scambio culturale e un'atmosfera relativamente pacifica, destinata però a finire con la sua morte per l'avidità della classe dei signori feudali e degli ecclesiastici cristiani.
La trama coinvolge uomini e donne della corte di re Ruggiero e delle élite islamiche, rivelando i giochi di potere che ruotano intorno al trono. Lo scienziato Idrisi non riesce ad arginare le decisioni del sovrano, nonostante la profonda amicizia che lo lega a lui, e se ne andrà con i famigliari, abbandonando Palermo e quella che diventerà l'ondata di massacro anti-islamico scatenata dai feudatari normanni. La bella Sicilia multiculturale e ibrida rimarrà il fulgido sogno di un breve momento della storia, anche se i segni di quel passato verranno tramandati nella filosofia e nell’arte, nella poesia, nella medicina e nella geografia. A questo filone si intreccia strettamente la trama di amori appassionati che legano Idrisi alle due sorelle Mayya e Balkis, con contorno di intrighi di corte, segreti di eunuchi e conflitti di potere.
La vicenda si snoda con piacevole lentezza, quasi con sinuosità, inglobando viaggi e resoconti di viaggio, visioni fantastiche di isole misteriose, dialoghi fra amici e consorti al potere, nelle biblioteche o nel talamo, amanti più o meno segreti, padri e figli. La ricerca storica che sottende la narrazione e la nutre rende questo libro particolarmente attraente per il pubblico italiano, che vi ritroverà il passato della Sicilia e dell'Italia medievale, le radici lontane di conflitti attuali, il disegno progettuale degli Altavilla e poi anche quello, diverso, degli svevi, con la loro passione per le cose italiane e la loro profonda influenza culturale sulla penisola.
Quarta di copertina:
"Quando gli dèi sono adirati, come dicevano gli antichi", proseguì Idrisi rivolgendosi a Rujari, "scuotono la terra, e intere città vengono distrutte. Ci vorrebbe qualcosa di quella portata per mettere d'accordo gli eserciti del Profeta e del Papa. […] Quest'isola è cambiata moltissimo da quando vi hanno messo piede i soldati del Profeta. I primi ad arrivare qui furono i greci, poi vi furono i romani. I greci costruivano templi, coltivavano l'uva e gli ulivi, mentre i filosofi di scuole diverse discutevano in pubblico nel Foro di Siracusa. I romani coltivavano la terra per produrre il grano indispensabile alle legioni imperiali. La mia gente ha portato qui frutti di ogni specie, il cotone e i bachi da seta e il papiro, e ha fatto di Palermo una città senza eguali. Voi avete ricevuto tutto questo in eredità, ma avete anche contribuito ad arricchire l'isola. Il vostro era un popolo di combattenti e di marinai. Abbiamo molto in comune, noi e voi. Il vostro popolo era padrone del mare, il nostro del deserto. Voi siete diventati grandi costruttori di navi, noi abbiamo imparato ad andare a dorso di cammello e di cavallo. Voi vi siete aperta la strada con il ferro e il fuoco nelle terre dei franchi; noi abbiamo sbaragliato due imperi e ce ne siamo creati uno nostro."
Indice:
11 Glossario
SIQILLIYA 1153-4
15 1. Considerazioni di Idrisi sulla frase iniziale dei libri e sugli incontri fatali. Il suo primo incontro con Rujari
41 2. Vita di famiglia e sciocchezze domestiche. Idrisi sventa il piano delle figlie per tendere una trappola e tradire i rispettivi mariti, ma decide di prendersi cura dell'istruzione dei nipoti
59 3. Pettegolezzi siqilliyani. A palazzo, il Sultano infroma Idrisi del destino riservato a Filippo al-Mahdia. L'incontro con Mayya ed Elinore fa dimenticare a Idrisi ogni altra cosa
80 4. Il mehfil nella moschea Ayn al-Shifa di Palermo. Filippo viene a sapere che i Baroni e i Vescovi stanno tramando un assassinio, o forse due
99 5. L'Amir di Siracusa organizza un banchetto durante il quale si parla apertamente di rivolta
116 6. L'amore e un matrimonio segreto a Siracusa. La poesia di Ibn Quzman. Elinore pone molte domande, mentre Balkis ascolta
134 7. Idrisi viene assalito dai ricordi di un'isola incantata. Primo incontro con l'Affidabile, che incita a un'aperta ribellione contro Palermo
154 8. Le sorelle siqilliyane. Mayya e Balkis discutono sui vantaggi della vita con o senza gli uomini. Vengono svelati alcuni segreti. Si ordisce un piano per sottrarre il seme a Idrisi
163 9. Idrisi medita sull'insurrezione e viene sorpreso nel sonno. Gli viene sottratto ii seme più di una volta
195 10. Una conversazione di contenuto teologico avvenuta ventisei anni prima in cui Rujari e Idrisi confrontano i lati positivi e quelli negativi delle rispettive religioni
201 11. Il processo a Filippo. L'Amir di Catania emette rumorose scoregge durante il discorso del pubblico accusatore
213 12. L'amore di Idrisi per Balkis e le sue conseguenze
229 13. L'Affidabile libera un paese e dà battaglia ai barbari lombardi. Il dolce sapore della vittoria. Vita e destino
245 14. Una duplice gravidanza. Idrisi trova una strana cura per la tosse e il raffreddore
255 15. La morte di Rujari. Idrisi diventa di nuovo padre, e di due maschietti. Sognando Siracusa
274 16. Primavera a Siracusa. Poesie belle e poesie brutte. Padri e figli
296 17. Strage a Palermo. Idrisi decide di non tornare più in quella città. Parte Per Bagdad
LUCERA 1250-1300
311 Epilogo.