Commento dell'editore e quarta di copertina:
È la prima traduzione italiana di un classico della letteratura mistica medievale in lingua araba. L'opera è un unicum nella storia del sufismo. L'autore - un mistico egiziano del XIII secolo - in questa sua opera, l'unica pervenutaci, dissemina insegnamenti sapienziali attraverso l'uso felice di allegorie animali e vegetali. Nei 37 brevi capitoli del testo, al-Muqaddasi immagina che una lunga serie di fiori (camomilla, lavanda, basilico) e di uccelli (nobili come l'usignolo, il falco, la rondine, il pavone, ma anche meno nobili, come l'oca, il gallo, il pipistrello), gli parlino rivelandogli i loro segreti e le loro qualità. Il testo, non diversamente da La lingua degli uccelli di 'Attar, si richiama al genere della fiaba allegorica ma, al di là del suo valore poetico, può essere considerato come una delle migliori espressioni della letteratura esoterica araba.
Indice:
pag. 7 Introduzione
I SEGRETI DEI FIORI E DEGLI UCCELLI
13 Prefazione
17 I. Lo zefiro
19 II. La rosa
21 III. Il mirto
23 IV. Il narciso
25 V. La ninfea
27 VI. Il salice d'Egitto
31 VII. La violetta
33 VIII. La violaciocca
37 IX. Il gelsomino
39 X. Il basilico
41 XI. La camomilla (Chrysanthemum)
43 XII. La lavanda
45 XIII. L'anemone
47 XIV. La nuvola
49 XV. L'usignolo
51 XVI. Il falco
53 XVII. La colomba
55 XVIII. La rondine
57 XIX. Il gufo
61 XX. Il pavone
65 XXI. Il pappagallo
67 XXII. Il pipistrello
71 XXIII. Il gallo
73 XXIV. L'anatra
75 XXV. L'ape
77 XXVI. La candela
79 XXVII. La farfalla
83 XXVIII. Il corvo
87 XXIX. L'upupa
91 XXX. Il cane
93 XXXI. Il cammello
95 XXXII. Il cavallo
99 XXXIII. La lince
101 XXXIV. Il baco da seta
105 XXXV. Il ragno
107 XXXVI. La formica
111 XXXVII. L'uccello fenice
115 Il sufismo e il linguaggio d'amore, di Alberto Ventura