Il libro delle gesta di Jean le Maingre detto Boucicaut. Biografia coeva dell'ultimo grande cavaliere medievale


PREZZO : EUR 17,50€
CODICE: ISBN 8779340679 EAN 9798779340670
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Traduzione e cura di:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : -
DISPONIBILITA': In esaurimento


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Il libro delle gesta di Jean le Maingre detto Boucicaut. Biografia coeva dell'ultimo grande cavaliere medievale

PREZZO : EUR 17,50€

CODICE :
ISBN 8779340679
EAN 9798779340670

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COLLANA/SERIE:



ANNO:
2021

DISPONIBILITA':
In esaurimento

CARATTERISTICHE TECNICHE:
308 pagine
Brossura
cm 15 x 22,5 x 1,7
gr 448

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore e quarta di copertina:
"Le livre des fais du bon messire Jean le Maingre dit Bouciquaut, mareschal de France et gouverneur de Jennes" ci è stato conservato da un unico manoscritto della Biblioteca Nazionale di Parigi, collezione francese 11432: manoscritto del XV secolo, su pergamena finissima, con 125 fogli, contenente questa unica opera. Il libro fu scritto tra il 1406 e il 1409, mentre il protagonista era governatore di Genova. Qui viene proposto per la prima volta nella traduzione italiana. La vita del protagonista rappresenta uno degli ultimi fulgidi esempi dei valori della Cavalleria medievale, vista alla luce sanguigna del suo tramonto. Tra le macerie della più lunga guerra della storia d'Europa (La Guerra dei Cent'anni), ai monti dei Balcani (la disastrosa sconfitta di Nicopoli), alle coste e ai mari del Vicino Oriente, fino alla polvere della sconfitta mangiata ad Azincourt, si dipanò la vita di colui che possiamo definire l'ultimo grande cavaliere medievale: Jean II le Meingre, detto Boucicaut.

Indice:
pag. 5 INTRODUZIONE
18 I. Qui inizia il libro delle gesta del buon messere Jean Le Meingre, detto Boucicaut, maresciallo di Francia e governatore di Genova.
20 II. Qui si spiega per quale scopo fu scritto il presente libro.
20 III. Qui si narra di chi furono i genitori del maresciallo Boucicaut, della sua nascita e della sua infanzia.
23 IV. Ancora sull'infanzia di Boucicaut.
25 V. La prima volta che Boucicaut cominciò a portare le armi.
27 VI. Come in giovane età Boucicaut volle seguire il mestiere delle armi e prese a viaggiare.
28 VII. Qui si narrano le prove alle quali Boucicaut sottoponeva il suo corpo per addestrarsi all'uso delle armi.
30 VIII. Qui si parla d'amore, dimostrando come i buoni devono amare per diventare valorosi.
33 IX. Come Amore e il desiderio d'essere amato accrebbero in Boucicaut il coraggio e la volontà d'essere valoroso e cavalleresco.
36 X. Di come Boucicaut fu fatto cavaliere e dei viaggi nelle Fiandre.
39 XI. Come Boucicaut si recò per la prima volta in Prussia e poi vi ritornò.
40 XII. Come messere Boucicaut, dopo il ritorno dalla Prussia, andò con il duca di Borbone ad assediare Taillebourg e Verteuil, che furono prese, e altri castelli in Guienna.
43 XIII. Come il duca di Borbone lascio Boucicaut quale suo luogotenente alla frontiera, e come questi giostrò di spada con messere Sicart de la Barde.
46 XIV. Come messere Boucicaut giostrò di spada con un Inglese chiamato messere Pierre de Courtenay, e poi con un altro chiamato messere de Clifort.
49 XV. Come messere Boucicaut andò in Spagna, e come, al suo ritorno, il signore di Châteauneuf, inglese, lo sfidò a duello, venti dei suoi uomini contro venti di Boucicaut, ma come poi non osò mantenere la promessa.
52 XVI. Come messere Boucicaut andò Oltremare dove trovò il conte d'Eu prigioniero.
55 XVII. Dell'impresa che messere Boucicaut fece, con altri due, di tenere campo per trenta giorni a una giostra per tutti gli sfidanti, tra Boulogne e Calais, nel luogo detto Saint-Inglevert.
60 XVIII. Come messere Boucicaut andò per la terza volta in Prussia, e come decise di vendicare la morte di messere William Douglas.
62 XIX. Come Boucicaut fu nominato maresciallo di Francia.
65 XX. Come il maresciallo Boucicaut accompagnò il re alle trattative a Boulogne, e come il re gli affidò truppe per ulteriori spedizioni, e come prese la città di Ussac.
67 XXI. Come il maresciallo andò in Guienna e prese un certo numero di fortezze.
68 XXII. Qui iniziamo a parlare della spedizione in Ungheria, e di come il conte di Eu abbia incoraggiato il maresciallo a parteciparvi.
71 XXIII. Come il conte di Nevers, l'attuale duca di Borgogna, fu nominato capitano dell'intero contingente francese nella spedizione in Ungheria.
72 XXIV. Delle molte città che il re d'Ungheria conquistò ai Turchi in alleanza con i buoni cavalieri di Francia, e come si comportò egregiamente il valoroso maresciallo Boucicaut.
76 XXV. Della feroce battaglia conosciuta come la battaglia d'Ungheria, che contrappose i Cristiani ai Turchi.
84 XXVI. Del pietoso martirio subito dai Cristiani da parte di Bayezid e come fu risparmiata la vita del maresciallo.
86 XXVII. Come in Francia si seppe della terribile sconfitta del nostro esercito e del lutto che ne seguì.
88 XXVIII. Come il conte di Nevers e tanti altri baroni furono tenuti prigionieri a Bursa, e dei riscatti che furono inviati a Bayezid, e della benevolenza del maresciallo.
93 XXIX: Come dopo il ritorno del maresciallo dall'Ungheria il re lo mandò in Guienna con una buona compagnia di uomini d'arme, per affrontare il conte del Périgord che era in rivolta contro la Corona. E come il maresciallo catturò il conte e lo condusse davanti al re.
96 XXX. Come l'imperatore di Costantinopoli chiese al re di Francia aiuto contro i Turchi, e come il re mandò il maresciallo con un ottimo esercito.
98 XXXI. Come il maresciallo salpò con una buona compagnia, e come ingaggiò i Saraceni.
100 XXXII: Della gioiosa accoglienza dell'imperatore al maresciallo e alla sua compagnia, e come essi si affrettarono ad attaccare i Saraceni.
102 XXXIII. Delle città e dei castelli che l'imperatore, il maresciallo e le loro truppe catturarono ai Saraceni.
106 XXXIV. Come l'imperatore, avendo con l'aiuto del maresciallo liberato la campagna circostante dai Saraceni, decise un viaggio in Francia per chiedere aiuto al re, poiché denaro e provviste si stavano esaurendo; e come il maresciallo lo accompagnò lasciando la difesa di Costantinopoli nelle mani del signore di Châteaumorand al comando di un centinaio di esperti uomini d'arme e arcieri.
109 XXXV. Come il signore di Châteaumorand adempì al compito di difendere Costantinopoli, come questa fu colpita dalla carestia, e come essa fu alleviata.
110 XXXVI. Come l'imperatore arrivò in Francia, preceduto dal maresciallo.
111 XXXVII. Come l'imperatore di Costantinopoli fece pace con Bayezid; come Tamerlano portò vendetta su Bayezid e della morte di Tamerlano.
114 XXXVIII. Qui spiego come il maresciallo ebbe pietà di un gruppo di donne e damigelle, che si lamentavano del fatto che fossero stati fatti loro dei torti senza che nessuno prendesse la loro parte. E come per questo motivo fondò "l'Ordine della Dama Bianca dallo Scudo Verde", sotto i cui statuti egli e altri dodici, indossando quell'insegna, si impegnarono per la difesa delle dame.
116 XXXIX. Il contenuto delle Lettere d'arme, con le quali i tredici cavalieri si obbligavano a difendere il diritto di tutte le gentildonne che lo avessero richiesto, secondo le proprie forze.
122 II PARTE 1. Qui inizia la seconda parte di questo libro, che parlerà della saggezza e prudenza del maresciallo Boucicaut, e delle sue principali gesta galanti, dal suo governatorato di Genova fino al suo ritorno dalla Siria.
124 II. Qui si parla della città di Genova, e del suo triste stato prima che il maresciallo diventasse governatore.
125 III. Qui descriviamo come accadde che la città di Genova si dette al governo di Francia.
126 IV. Come la sola virtù dovrebbe governare il progresso. Per presentare gli eventi che desideriamo descrivere, potremmo forse fornire un breve prologo dedicato alle istanze del valore cavalleresco e alla loro definizione.
128 V. Come grazie alla sua virtù e valore il maresciallo fu eletto e insediato governatore di Genova.
129 VI. Come il maresciallo si recò a Genova e come fu accolto.
131 VII. Come il maresciallo rivolse sagge parole ai Genovesi.
134 VIII. Qui parliamo dei saggi editti e delle ordinanze che il maresciallo stabilì a Genova.
136 IX. Come il saggio maresciallo ordinò due forti castelli da costruire uno a guardia del porto, l'altro per il resto della città, e come iniziò a restaurare tutto ciò che era stato danneggiato o in rovina.
138 X. Qui spieghiamo come, dopo aver ridato prosperità alla città di Genova, vi condusse sua moglie, e come questa fu accolta.
139 XI. Come giunse la notizia al maresciallo che il re di Cipro aveva posto l'assedio a Famagosta, una città genovese, e come egli radunò un grande esercito da Genova per la sua difesa.
141 XII. Come Genovesi e Veneziani erano impegnati in una faida a lungo termine.
145 XIII. Come il maresciallo aiutò l'imperatore di Costantinopoli a tornare nel suo regno.
147 XIV. Come il maresciallo arrivò a Rodi e fu accolto dal gran maestro, che lo pregò di recarsi a Cipro per negoziare la pace.
148 XV. Come il maresciallo andò in Turchia, presso una grande città chiamata Candelore.
150 XVI. Come il maresciallo attaccò la Candelore in buon ordine.
151 XVII. Delle scaramucce combattute quotidianamente dal maresciallo contro i Saraceni, e come li sconfisse e mise in fuga.
154 XVIII. Come fu fatta la pace tra il re di Cipro e il maresciallo, e come costui decise di salpare per Alessandria.
156 XIX. Come i Veneziani avevano messo in guardia gli stati saraceni che il maresciallo stava preparando un attacco, e come il maresciallo andò davanti a Tripoli.
158 XX. Del bell'ordine di battaglia stabilito dal maresciallo, e come egli sconfisse i Saraceni davanti a Tripoli.
162 XXI. Come il maresciallo e i suoi uomini scoprirono incontrovertibilmente che i Veneziani avevano avvertito i Saraceni del loro arrivo, e come questi prese le città di Batroun e Beirut.
165 XXII. Come il maresciallo salpò per Sidone, e del suo grande valore e ardimento di fronte ai Saraceni.
167 XXIII. Come il maresciallo arrivò a Latakia, e come i Saraceni gli tesero imboscate.
168 XXIV. Come il maresciallo decise di tornare a Genova, poiché stava arrivando l'inverno.
170 XXV. Come i Veneziani, per avere una scusa per la loro successiva azione, si lamentavano della cattura di Beirut da parte del maresciallo.


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