Commento dell'editore e quarta di copertina:
Questo saggio sul Decameron propone una serie di ricette della tradizione fiorentina e talvolta, a seconda dello sfondo narrativo, anche di altri luoghi (Piemonte, Romagna, Borgogna) collegate alle novelle; ma intende anche stimolare alla lettura del capolavoro di Boccaccio, forse più famoso che frequentato. Esso è presente nelle biblioteche degli italiani, ma si ignora quanti lo abbiano letto tutto intero, andando oltre le novelle incontrate per dovere scolastico. E allora questo libretto vorrebbe indurre il lettore di oggi a riprendere in mano l'opera che, come i veri "classici", è sempre attuale, perché rappresenta realisticamente il mondo degli uomini; narra una serie di vicende di volta in volta leggere o tragiche, avventurose o quotidiane, appassionate o ironiche, tenere o crudeli; crea personaggi che si affollano intorno a noi e ci somigliano, in quanto tesi (come sempre e dovuinque gli esseri umani) alla ricerca della felicità. I passi inseriti mostrano come le difficoltà legate alla lingua trecentesca siano superabili e abbiano il loro premio nella scoperta di un mondo piacevole e cordiale, libero e disinibito, nell'incontro festoso con individui di ogni genere, ambiente e livello sociale, ciascuno a suo modo espressione della bonaria e sorridente umanità del narratore.
Indice:
pag. 7 La felicità del cibo
13 Il piacere della lettura
13 Perché leggere Boccaccio?
14 Poetica edonistica e cornice narrativa
18 Il naturalismo etico
21 La novella dell'usignolo
29 Un percorso gastronomico nel Decameron
29 L'insalatina del peccatore
37 Un pranzo a tema unico
46 Cuor di cinghiale
51 Il banchetto nella pineta
60 Il falco sacrificato
65 Un sommelier del Trecento
72 Il cuoco innamorato
77 Ambiguo omaggio a Certaldo
83 Il porco rubato
88 Il ghiottone deluso
95 Una dieta per l'Abate
99 Indce delle ricette
101 Cenni bibliografici