Commento dell'editore e quarta di copertina:
Di taverne, celle, osterie era costellata l'Europa medievale: da quelle lungo le strade stagionalmente percorse da forestieri, mercanti, viaggiatori, soldati, a quelle cittadine, distribuite lungo le strade e nei mercati, tra banchi di carne e di frutta, di panni e altre merci, e affollate da salariati, venditori ambulanti, servitori. In molte di esse non solo si vendeva vino, ma si servivano cibi di grande semplicità atti soprattutto a stimolare il bisogno di riempire con frequenza il bicchiere e, addirittura, si approntavano giacigli più o meno improvvisati per la notte. Ma poiché frequentemente vi si praticava il gioco e si esercitava la prostituzione, venivano comunemente considerate luoghi di malaffare.
Intorno alle taverne ruotava dunque una vita intensa: vi si mangiava, si beveva, si giocava, si fornicava, si trascorreva il tempo dello svago e del riposo, si prestava orecchio alla circolazione delle notizie e alle conversazioni degli artisti e dei mercanti, si intrattenevano relazioni sociali, si organizzava la protesta, si cercava un'alternativa alla propria vita quotidiana.
In questo mondo rutilante e colorato, sordido e affascinante, denso di aromi e di afrori, ci introduce con garbo e misura Rosella Omicciolo Valentini, procedendo sulle strade e attraversando le città non solo italiane del Medioevo. Il suo richiamo ai testi è costante, l'informazione accurata e puntuale, e con una scrittura precisa e accattivante, ci offre questo lavoro che, intorno a un "ricettario" da taverne, presenta vivissimi e coinvolgenti squarci di vita dell'epoca, tutti ruotanti intorno alle taverne, alle osterie, alle locande.
Un Medioevo a tavola, dunque, non "immaginario" o "immaginato", ma fedelmente ricostruito nella sua realtà storica oltre che nei sapori e nei profumi.

Indice:
pag. 7 - Preefazione
9 Premessa al mangiare nel Medioevo
11 Capitolo I: Le taverne tra cibo, vino e divertimento
11 I.1. - Cenni storici
14 I.2. - Ospitalità e servizi da taverna
18 I.3. - Pellegrini e tavernieri
22 I.4. - La taverna come luogo sociale
24 I.5. - Bannalità e gabelle
26 I.6. - Il vino nelle taverne
27 - La leggenda dell'Est Est Est
32 I.7. - Il gioco nelle taverne
34 - Il gioco delle tavole
36 - Il gioco della gherminella
37 - Il gioco della mosca
39 I.8. - Il mangiare da taverna
40 I.9. - Come allestire un banchetto da taverna
42 I.10. - I prodotti da ricercare
43 Capitolo II: Le ricette da taverna
43 II.1. - Piatti da taverna
43 II.2. - Per favorire il bere
44 II.2.1. - Salumi diversi
44 II.2.2. - Formaggi
44 II.2.3. - Frutta secca
45 II.2.4. - Castagne arrosto
45 II.3. - Zuppe e minestre
46 II.3.1. - Zuppa per rustici
47 II.3.2. - Zuppa di farro
48 II.3.3. - Fave infrante
49 II.3.4. - Ceci e castagne
50 II.3.5. - Minestra di fave per chierici e pellegrini
51 II.3.6. - Zuppa dei fanti
51 II.4. - Mangiar carne
53 II.4.1. - Bistecche al lardo
53 II.4.2. - Carbonata
54 II.4.3. - Carne di porco e lenti
55 II.4.4. - Oca arrostita all'aglio
56 - Il furto dell'oca arrosto
57 II.4.5. - Coratella di capretto
58 II.5. - Pesce e uova
58 II.5.1. - Schibezia di tavernaio
59 II.5.2. - Palamita arrostita
60 II.5.3. - Anguille allo spiedo
61 II.5.4. - Uova crespate (battute)
61 II.5.5. - Frittata ebraica
62 II.6. - Pastelli e torte
63 - Pastelli di gatti e topi
64 II.6.1. - Coniglio in pastello
65 II.6.2. - Torta di cipolle
66 II.6.3. - Torta al formaggio
66 II.6.4. - Erbata
68 II.7. - Verdure
68 II.7.1. - Foglie minute
68 II.7.2. - Insalseggiata di cipolle
69 II.7.3. - Fave novelle
70 II.8. - Dolci ed altro
70 II.8.1. - Frittelle con foglie di salvia e di alloro
71 II.8.2. - Frittelle con fiori di sambuco ed altro
72 II.8.3. - Crostini fritti
73 II.8.4. - Crema per ruffiani e prostitute
74 II.8.5. - Vino cotto
75 Appendice: Carmina Burana: "In taberna quando sumus".